lunedì 1 settembre 2014

Lui lo sapeva.




Il sole qui è bugiardo e le nubi, pesanti, muscolose e cariche di Settembre, erano poggiate sugli Aurunci come corridori sui blocchi di partenza. Il vento invece le scuoteva i capelli, era forte e non mentiva affatto.
Scostandosi i capelli dagli occhi guardava l'orizzonte. Lei sapeva che da lì a poco sarebbe andata via. Era già finita, anche se aveva ancora i piedi in acqua, calda e inquieta.
Lui non se lo sarebbe fatto raccontare, già lo sapeva e voleva esserci. Ai suoi occhi era la più bella e si alzo in piedi. A qualche metro di distanza, sulla sabbia, la chiamò e le disse. - Potrai non esserlo di me, ma sono sicuro che sei innamorata di Gaeta.
Lei sorrise, l'ultimo raggio si sole bugiardo, poi iniziò a piovere.


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martedì 4 marzo 2014

Il Grimaldello



- Quando parti Fra’…
- Non so di preciso… credo ultimo week-end del mese…
- A ok… no perché, pensavo… magari ti accompagno per il viaggio e ti aiuto con il trasloco…

Ci vuole un attimo per penetrare le menti e i cuori delle persone. Come con un chiavistello magico che non chiude, ma apre. Non è facile, ma è un attimo. Ci vuole un grimaldello fatto per una specifica serratura. Quella è la chiave direte, e invece no! Perché la chiave è stata fatta e concepita con “la” serratura. Il grimaldello per aprire “le” serrature. Ma per entrare nelle menti e nei cuori delle persone ci vuole un grimaldello fatto per una specifica serratura. Una cosa concepita altrove. Uno strumento per aprire le menti e i cuori delle persone che non sa di possedere tale unicità.
Ecco cosa è successo. E’ successo che Edoardo, dicendo “no perché pensavo… magari” ha usato quel grimaldello per aprire le menti e i cuori delle persone e ha aperto la mia di mente e il mio di cuore. E bastava così. No ma veramente. No dico, bastava così. Mi bastava che la mia mente e il mio cuore fossero aperti al mondo, in pace. Bastava che quel portone oramai aperto lasciasse passare luce e aria fresca. No ma veramente. No dico, non so se è chiaro, bastava così…
E invece no, evidentemente per lui no. Evidentemente per lui non bastavano le parole, quelle, non bastava aver usato il grimaldello specifico per una specifica serratura. Non gli è bastato aprire quel portone e far entrare tutta quella luce e quell’aria fresca, non gli bastava perché poi è entrato!
De Luca dice che “devono bastare le parole scritte a suscitare il punto esclamativo in chi le sta leggendo, deve mettercelo lui se lo sente, altrimenti mi sembra un’emozione indotta in modo artificiale, come la scritta «applausi» in una trasmissione.” Io invece ce lo voglio proprio mettere, perché poi Edoardo è entrato e ha comprato il biglietto per il solo ritorno. E deve scattare l’applauso, il mio. Perché è così che poi è iniziata una piccola dis-avventura.

Tre giorni di amicizia. Quella utile, che risolvere le cose. Quella schietta, che non nasconde come sono andate le cose. Quella leale, che sottintende “ci sono”. Quella complice, che alimenta le passioni. Quella di un abbraccio su un binario alle undici di sera con i piedi freddi e il cuore caldo, quella lì, quella che apre le menti e i cuori delle persone.

venerdì 28 febbraio 2014

Il centometrista



Traslocare è un'attività che non si improvvisa. Il maratoneta, il nuotatore, il centometrista o qualunque altro di questi sport dove esegui un'azione infinite volte, non può essere improvvisata. Cioè, puoi sempre fare i cento metri, d'accordo, ma che risultati potrai mai ottenere? Cento metri sono sempre cento metri e, a meno di complicanze fisiche gravi, ce la puoi fare!

Il trasloco è un po' la stessa cosa, chi non è in grado di farlo un trasloco? Facile, prendi delle scatole, delle dimensione che ti pare e le riempi, come ti pare. Sei autorizzato ad usare anche i bustoni delle spazzatura, non c'è un esame o un esaminante. Devi portare degli oggetti da un punto A verso un punto B, stop. Un po' come fare i cento metri, magari strisciando ma li fai. Ma se quei cento metri li devi fare più velocemente, sei ad una gara, ti chiude il supermercato o l'ultima pizzeria e rimani per l'ennesima volta senza mangiare... beh, quei cento metri li devi fare come un centometrista. Ti devi affinare! Quel pezzo grezzo di ossidiana lo devi modellare colpo su colpo, rimuovere il superfluo scheggia su scheggia. Quella lancia deve penetrare l'aria e la preda, che l'antilope scappa!

Il trasloco è un po' la stessa cosa, chi non è in grado di farlo un trasloco? Facile, ma quando devi farlo per la settordicesima volta... beh, devi affinare un po' l'ossidiana grezza. Allora capisci che le scatole non sono tutte uguali, ce ne sono di grandi e di piccole, e capisci che se metti cose pesanti in scatole grandi, poi la scatola non la alzi. E quindi affini, levighi, livelli. In una operazione sempre più precisa. Libri in scatole piccole, vestiti in borsoni con nulla di fragile dentro, le buste le lasci per la spazzatura, e tanti borsoni piccoli/medi sono meglio di pochi borsoni grandi. Eh, ma non è che finisce tutto nella fase logistica. Il centometrista non è che si sceglie solo l'attrezzatura giusta e poi fa i cento metri. Il centometrista entra in uno stato mentale tale che la sua stessa mente assottiglia il suo stesso corpo.

Il trasloco è un po' la stessa cosa, chi non è in grado di farlo un trasloco? Facile, ma quando lo fai così tante volte tra quartieri e città, quando le tue radici sono come quelle delle piante grasse è allora che la tua stessa mente assottiglia il suo stesso comportamento. Non immagazini più le scorte nelle radici, quelle non possono crescere, e usi il fusto e le foglie, usi i frutti. I libri diventano semi e li disperdi, troppo pesanti, troppo ingombro, e non sai mai quanto spazio avrai dall'altra parte. Cose come la tua rivista preferita, diventano evanescenti e ti abboni ai numeri elettronici (pdf) o li fai ritirare e accumulare da un caro. I vestiti? Pochi e di qualità. Cose che durino, si spera, e che puoi non avere in un numero tale per cui non averai poi un armadio dove metterli. E gli amici? Quelli dove li metti? Quelli non sono i semi, ma vere e proprie propaggini che si staccano e che seguiranno una loro indipendente crescita, ma che saranno sempre parte di te. Ovunque poi ti sposterai, in loro ci sarà sempre un po' di te e in te sempre un po' di loro.

Il trasloco è un po' la stessa cosa, chi non è in grado di farlo un trasloco? Facile, ma quando lo fai così tante volte cambi forma e sostanza, e ti assottigli sempre di più come un centometrista...


 
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